Le elaborazioni dei dati, prodotti da innovative tecnologie, possono generare delle "preziose" informazioni per valutare la provenienza di antichi metalli. Lo studio della produzione e del commercio di beni nell'antichità pone uno dei problemi più difficili da risolvere: l'origine delle merci portate alla luce dagli archeologi. I metodi classici utilizzati per gli studi di provenienza sono basati sull'indagine accurata del sito archeologico e storico in cui sono stati trovati gli oggetti considerati e sul confronto con altri reperti simili il cui background archeologico è ben noto. In questi casi l'applicazione dei moderni metodi fisici e chimici può dare un contributo straordinario all'archeologia e agli studi di provenienza. Sono stati sviluppati due metodi diversi per questi scopi: analisi multi-elementare e isotopici. Analizzando la composizione elementare e isotopica di reperti archeologici diventa possibile stabilire precise correlazioni tra diversi beni e chiarirne la provenienza e il commercio in tempi antichi.
Metalli "preziosi"
In particolare l'archeo-metallurgia e il commercio ad esso associato sono stati sviluppati con risultati incredibili da antiche civiltà che distribuivano merci lungo percorsi anche a migliaia di chilometri rispetto ai siti di produzione.
Inoltre l'interpretazione dell'epigrafia eventualmente riportata sui reperti è un altro strumento essenziale per ottenere preziose informazioni. Ma sfortunatamente questi approcci non possono essere sempre applicati.
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