12/11/2020 di Lia Rapagnani
Ebbene sì, si può lavorare nei vitigni anche da remoto, soprattutto in questo periodo di crisi l'innovazione può dare una mano concreta in questo campo.
Bisogna, a questo punto, sfatare lo stereotipo del viticoltore o viticoltrice rappresentato nell'immaginario collettivo, poiché persino la viticoltura può avvalersi dell'utilizzo dello "smart working".
Anche a distanza è possibile gestire, migliorare e prevedere accuratamente lo sviluppo di un vitigno.
Non è fantascienza ma una fattuale soluzione che permette di ottimizzare in maniera previdente la qualità, la produttività e la sostenibilità del settore vitivinicolo.
La corretta denominazione della strategia agricola gestionale descritta finora è:
Precision Viticolture, o viticoltura di precisione che tramite il monitoraggio geospaziale, meteorologico, chimico e remote sensing permette di intervenire e correggere le eventuali criticità accomodando le necessità di ogni vitigno in maniera differenziata.
Avere un vitigno "smart" permette il miglioramento delle caratteristiche organolettiche del vino attraverso un processo digitale ecosostenibile. Consentendo una sostanziale riduzione delle risorse, consegnando al consumatore un prodotto con etichetta digitale tracciabile scientificamente.
Azzarderei nell'affermare che la tecnologia, in questo caso, avvicina il produttore alla consapevole conoscenza del proprio territorio produttivo, avendo la possibilità di consultare in qualsiasi momento tutte le informazioni sull'andamento del territorio a portata di click, o se preferite di App!
Non credi sia possibile?
e
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