04/10/2020 di Carlo Capretta
Ai giorni nostri la parola biologico è sinonimo di qualità. Questo fatto da vita ad una vera e propria corsa all’etichetta da parte dei viticoltori, perché avere questo tipo di garanzia porta alla cantina un ritorno d’immagine che impatta in modo molto positivo sulla fiducia del consumatore finale e degli altri attori della filiera vitivinicola.
In questo senso diventa fondamentale essere a conoscenza di quali siano gli elementi di base per costituire un vigneto a conduzione biologica e quali possono essere le strategie attuate per un suo mantenimento ottimale.
Il primo elemento fondamentale è il terreno che per essere biologico, ha bisogno di un buon equilibrio tra quelli che sono i microrganismi con i quali viene a contatto e la sostanza organica.
Quest’ultima costituisce il secondo elemento fondamentale per la nostra conduzione poiché permette alle radici delle nostre piante di svilupparsi meglio e di migliorare dal punto di vista vegetativo.
Tutto ciò accade perché la sostanza organica migliora la struttura del terreno diminuendone la compattazione e aumentandone la porosità, senza contare che favorisce un maggior drenaggio dell’acqua.
Ma proviamo a scendere nello specifico: quali sono gli elementi che la caratterizzano?
La sua composizione vede da un lato una serie di composti organici che formano la parte labile, dall’altra l’humus che va a formare la parte stabile. Esso è molto importante in quanto la sua quantità influenza la struttura, la consistenza, il colore del terreno e la sua capacità di trattenere l’acqua, inoltre dalla sua composizione dipende anche la velocità di degradazione di quest’ultimo.
Questi sono gli elementi basilari necessari per la costituzione di un vigneto a conduzione biologica, adesso diamo uno sguardo agli obiettivi che dovrebbe porsi un’agricoltura sostenibile e a quali possono essere le strategie atte a mantenere sul lungo periodo un vigneto caratterizzato da questo tipo di conduzione.
Per quanto riguarda i primi, risulterà di fondamentale importanza impedire al contenuto di sostanza organica nel suolo di diminuire, questo perché essa impatta molto positivamente sulla vitalità del nostro terreno; per quanto riguarda infine le strategie attuabili, tra quelle più consigliate troviamo il ritorno alle lunghe rotazioni oltre alla trinciatura dei sarmenti, l’inerbimento, il sovescio e l’uso di ammendanti quali letame, compost e paglia.
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