Il bianco di Piombo

 

Misure di elementi in traccia e rapporti isotopici del piombo su biacca

Il bianco di Piombo

La Storia

Artisti molto famosi a partire dal 1500 iniziarono ad usare un colore bianco come base preparatoria per i loro disegni: era la biacca. A quel tempo ogni artista aveva nel proprio laboratorio un lingotto di piombo sul quale versava aceto; la reazione piombo-aceto produceva una polvere bianca che miscelata con acqua dava luogo al bianco di piombo (biacca)

La scoperta

La provenienza del piombo, usato per la fabbricazione del bianco di piombo, da miniere ben localizzate e facilmente caratterizzabili consente di identificare l’origine e anche di attribuire una indicazione dell’età entro intervalli studiati.

Il Piombo, il metallo "prezioso"

Lo studio della misura dei rapporti isotopici del piombo si presenta come uno dei più interessanti per la rivelazione e il riconoscimento di alcuni pigmenti usati specialmente in passato per la fabbricazione di coloranti pittorici.

In natura il piombo, come la maggior parte degli elementi, è costituito da una miscela di isotopi. Gli isotopi sono atomi dello stesso elemento chimico che si differenziano tra loro per una diversa massa. Il piombo ha quattro isotopi stabili che si identificano con 204Pb, 206Pb, 207Pb, 208Pb che indicano rispettivamente le unità di massa atomica 204, 206, 207 e 208. Per la maggior parte degli elementi chimici la percentuale di distribuzione degli isotopi nella miscela elementare è costante e rappresenta il cosiddetto “stato esistente sulla crosta terrestre”. Una delle più appariscenti eccezioni è costituita dal piombo la cui composizione isotopica percentuale può variare a seconda della provenienza mineraria. Questo fenomeno trae principalmente origine dalle famiglie radioattive degli isotopi stabili dell’uranio (238U e 235U ) e del thorio (232Th) che decadendo spontaneamente producono tre dei quattro isotopi del piombo e rispettivamente 206Pb, 207Pb, 208Pb, tutti presenti in natura e associati in quantità diverse nel minerale da cui viene estratto (soprattutto PbS). Di fatto l’origine “radiogenica” del piombo, producendo composizioni isotopiche variabili, permette la ricostruzione del cammino geologico e insieme di conoscere la sua distribuzione sulla crosta terrestre.

La provenienza, specialmente nei secoli precedenti il 1800, del piombo usato per la fabbricazione del bianco di piombo o biacca, da miniere ben localizzate e facilmente caratterizzabili, permette di riconoscerne l’origine e anche di attribuire un’indicazione dell’età entro intervalli studiati. Tra i possibili rapporti isotopici determinabili, gli indicatori più sensibili sono il 206Pb /204Pb e il 206Pb /207Pb. Partendo da campioni storicamente datati, dei quali si conoscano i rapporti isotopici in funzione dell’età e della provenienza, è possibile orientare il giudizio sul campione in esame dopo aver tenuto conto di una serie di parametri relativi alla natura del pigmento stesso.

I risultati ottenuti!

Quanto appena detto costituisce l’obiettivo prefissato che avevamo intenzione di raggiungere e le analisi sono state effettuate con due diverse tecniche: TIMS (Thermal Ionization Mass Spectometry) e MC-ICP-MS (Multicollector-Inductively Coupled Plasma Mass Spectrometry).
L’MC-ICP-MS porta a risultati accurati e precisi simili a quelli ottenibili dalla TIMS, ma in tempi più brevi. Questa procedura, tuttavia, richiede una maggiore quantità di piombo rispetto alla TIMS.
E' stata analizzata la biacca di numerosi quadri così da creare un piccolo database. Facendo dunque un confronta tra i rapporti isotopici del piombo misurati nella biacca di un quadro di dubbia autenticità con quelli presenti nel database è possibile costruire quella che possiamo definire la "carte di identità" di un dipinto.

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